Abbiamo preso in esame quali sono gli effettivi benefici del placebo e come si manifesta l'effetto placebo, non solo a livello inconscio, ma anche fisico e biochimico stimolando diversi meccanismi (ormoni) che porterebbero ad un miglioramento sia fisico che mentale.
Ma andiamo a vedere ora quali sono le altre reazioni che non sempre possono essere positive e che possono dipendere dal risultato del placebo.
Parliamo infatti del nocebo ovvero il contrario del placebo, termine che viene impiegato per sottolineare le reazioni negative o inaspettate che un paziente manifesta in seguito alla somministrazione di un farmaco che è completamente inerte ma che viene percepito dal paziente stesso come nocivo.
Le reazioni che si manifestano quindi nel soggetto sono di natura chimica ma totalmente dovute al pessimismo e a ciò che si credeva e invece non è. Questa teoria oggi viene estesa anche alle conseguenze derivanti dall'autosuggestione innescata da qualsiasi evento che viene appunto percepito in modo errato e considerato quindi dannoso o pericoloso. Uno dei casi più comuni è ad esempio il ricevimento di un referto medico errato che diagnostica una malattia che in realtà non esiste; ecco quindi che in questo caso si iniziano a presentare i primi sintomi dell'effetto nocebo.
La parola nocebo deriva dal latino 'nuocerò' e venne scelto come termine per la prima volta nel 1961 da Walter Kennedy per spiegare quale fosse il significato di quella che è la parte opposta del placebo che invece significa 'piacerò' e che abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti.